Uscendo dalla metropolitana alla fermata della metro gialla
Duomo, si ha subito un colpo d’occhio eccezionale quando ci si trova davanti lo
spettacolo del Duomo, della Galleria da un lato e del palazzo Reale dall’altro.
E accanto all’eleganza del palazzo Reale non può non colpire il particolare
edificio dell’Arengario.
Il Palazzo dell'Arengario è progettato nel 1936,
periodo fascista, da Portaluppi-Griffini-Magistretti-Muzio, ma non
completato. Durante il Medio Evo era il
nome della sede comunale nelle città del Nord Italia.
Dal 2009 e in soli tre anni questa struttura è stata svuotata
al suo interno e ripensata per ospitare
350 opere scelte tra 110 artisti che
hanno operato tra il 1902 e fine anni
’70.
La presentazione delle opere è cronologica con alcune sale
"personali" dedicate a grandi personaggi
italiani dei movimenti artistici del 900
tra cui Boccioni, Morandi, De Chirico, Martini, Melotti, Fontana, Manzoni,
Marini.
Si parte dal 1901, con "Il Quarto Stato"di Pellizza da Volpedo a raffigurare il passaggio dall'Ottocento al nuovo secolo, l’opera è stata trasferita da Villa Reale all’arengario e domina per la sua grandezza e imponente raffigurazione di una folla ordinata.
La versione
precedente dell’opera “La Fiumana” si trova invece ancora alla Pinacoteca di
Brera.
Se siete
visitatori pigri o passate di fretta potete ammirare Il Quarto Stato
e il neon di Fontana anche
dall’esterno del museo.
Le scale con
rampe elicoidali Salendo le quali , se guardate in basso, potrete anche
vedere la primissima opera: un gruppo di sculture provenienti da I Bagni Misteriosi di Giorgio de Chirico, vi
guidano verso la sezione
dedicata alle Avanguardie internazionali, con dipinti di Picasso, Braque, Klee
e Kandinskij, Laurens e Modigliani, per poi accedere alla prima sala dedicata
al Futurismo.
Segue l'arte degli anni Venti e Trenta, tra Novecento e Astrattismo con monografie di de Chirico, Morandi, Martini e Melotti, mentre a Lucio Fontana è dedicato il grande salone della torre dell'Arengario.
Segue l'arte degli anni Venti e Trenta, tra Novecento e Astrattismo con monografie di de Chirico, Morandi, Martini e Melotti, mentre a Lucio Fontana è dedicato il grande salone della torre dell'Arengario.
Una grande
sezione è riservata all'Arte Cinetica e Programmata con una serie di ambienti, per continuare con la Pop Art italiana e con i dipinti di grande
formato della Pittura Analitica. La fine del percorso espositivo ospita l'Arte
Povera.
Se avete
voglia di una pausa tra una sala e l’altra e non volete perdervi lo spettacolo
della vista esterna, fermatevi al risorante “Da Giacomo” a godervi le sale
meravigliose e il dehors su piazza Duomo.
Ingresso gratuito ogni giorno a partire da due ore prima dalla chiusura
del Museo.
Ogni venerdì gratis dalle 15.30.
Ogni venerdì gratis dalle 15.30.
Corsi di yoga e di storia dell'arte durante la pausa pranzo.
Gli orari di
apertura al pubblico del Museo sono i seguenti:
LUN. 14.30 - 19.30
MAR. MER. VEN. e DOM. 9.30 - 19.30
GIO. e SAB. 9.30 - 22.30
LUN. 14.30 - 19.30
MAR. MER. VEN. e DOM. 9.30 - 19.30
GIO. e SAB. 9.30 - 22.30
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